Descrizione
L’opera raffigura la Santa penitente rifugiata in una grotta secondo il racconto della Legenda Aurea di Jacopo da Varazze. Sul corpo della donna, nudo fino alla vita, si riflette un bagliore proveniente da una fonte di luce collocata in basso che risulta in parte celata da un foglio appoggiato ad una pisside, attributo della Santa. Come spesso accadeva ai tempi, il soggetto religioso lascia spazio ad una sensualità quasi profana, tipica dei ritratti di Natale Schiavoni.
Di questa composizione esistono numerose versioni, sia dipinte che a stampa: alcune a figura intera, altre tagliate sotto le ginocchia della Santa seduta, che differiscono tra loro per lievi varianti (pieghe e colore della veste, posizione delle mani, posizione di teschio e pisside). Questo dipinto pare essere l’unico della serie in cui la Santa non impugna un crocifisso nella mano sinistra (forse ridipinto?).
Tra le versioni del soggetto a figura intera si possono menzionare un dipinto conservato alla Alte Nationalgalerie di Berlino e uno conservato alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano datato post 1846 e molto danneggiato.
La Santa è invece ritratta a mezza figura in una tela conservata presso il Palazzo dell’Università di Modena, datata su base stilistica dal 1790 al 1810, in un dipinto del Museo greco orientale Mafalda e Costantino Pisani di Trieste e in un altro, quasi identico, conservato allo Stichting Kasteel Twickel a Delden in Olanda (datato 1851). Quest’ultimo è il più simile per dimensioni alla tela in oggetto.
Si può ricordare, inoltre, che dal 1831 al 1850 furono esposte per ben quattro volte delle tele raffiguranti Maddalene di Schiavoni alle esposizioni di Belle Arti di Brera.
